mercoledì 4 giugno 2014

Le mura di casa


Non mi sono mai piaciute le mura di casa: seguono un percorso chiuso su se stesso, separano, dividono, recludono; c'è chi le vede come un rifugio dai pericoli del mondo, c'è chi le sente come una cella, c'è anche chi le vorrebbe intorno a sé e non può averle.

Ho sempre avuto difficoltà a rimanere in casa per molto tempo. Purtroppo, per un motivo o per un altro, ci sono stato, molto. Forse troppo. Per fortuna una via d'uscita c'è sempre: attraverso una porta, magari una finestra, che mi dà quella sensazione di fuga e di adrenalina, quel che di diverso dal solito che in fondo sto cercando. Se poi guardo fuori da questa finestra vedo il bosco, uno spazio che non ha un perimetro preciso come quello di casa; uno spazio enorme, fintamente vuoto e silenzioso, percorso da sentieri che possono portarti in qualunque posto. I sentieri non sono mai monotoni, percorrono i boschi ed i prati decidendo ogni volta se passare a sinistra o a destra di un ostacolo, se risalire una cima o scendere in valle, se seguire la costa di un monte o attraversare forre; ogni metro è una incognita, ogni momento è adatto per trovarsi di fronte a un diverticolo che se ne va verso un'altra direzione, verso un'altra, propria, destinazione.


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