sabato 15 novembre 2014

Pistoia, la cassa d'espansione non s'ha da fare (ai Laghi Primavera)

Ieri sera sono stato all'assemblea pubblica dove le associazioni di cittadini e ambientaliste hanno cercato di avvertire la popolazione sulle conseguenze legate al progetto di realizzazione di una cassa di espansione ai Laghi Primavera; un'opera giudicata fondamentale da parte dell'Amministrazione Pubblica e inutile se non dannosa da parte delle associazioni.

L'assemblea pubblica di ieri sera.


Breve cronostoria

Vista dei Laghi Primavera

L'idea di realizzare un'opera di regimazione delle acque e di mitigazione del rischio idraulico sul suolo pistoiese parte dalla fine dello scorso millennio, giustamente dico io: sempre più spesso la piana pistoiese (Bottegone, Quarrata, Ferruccia, Vignole, Casini, Caserana e altri) devono fare i conti con le esondazioni dei fossi minori (chiamati in gergo acque basse) che non riescono a defluire nell'Ombrone, il corso di acqua principale (detto di acque alte). Dopo vari anni di protocolli di intesa fra Comune, Regione, Consorzio di bonifica (procedimenti più politici che tecnici) si arriva a decidere che il Comune di Pistoia sarà l'attuatore di questa opera. E il Comune si mette all'opera, appunto.
E' nel 2007 che arriva il primo progetto di cassa di espansione ai Laghi Primavera. Ma qualcuno ci doveva aver pensato prima, molto prima a quei laghi. Esistono modelli di previsione di piena dall'Ombrone su scala duecentennale (significa una piena talmente eccezionale che statisticamente avviene ogni 200 anni) dove si evince che l'Ombrone così come è adesso esonderebbe nella zona sud (all'Ex Campo di Volo); con una cassa di espansione ai Laghi Primavera questo non accadrebbe. Il modello di previsione si spinge oltre, prevedendo che le condizioni idrauliche dell'Ombrone migliorerebbero se fossero costruite altre al Ponte Calcaiola, lungo il Vincio e a Pontelungo ma chissà perché viene tutto rigettato e solo la cassa di espansione ai Laghi Primavera rimane. Il motivo? Nel 2012 personalmente l'ho chiesto al Sindaco Bertinelli durante la festa locale della Casa del Popolo di Torbecchia; in quell'occasione rispose semplicemente che i terreni a vivaio sono troppo cari per essere espropriati; la zona dei laghi non lo è, inoltre già ha degli invasi che facilitano la costruzione, quindi due più due fa quattro; chiaramente sottolineando che la cassa di espansione deve essere fatta per la sicurezza del territorio.

Adesso, nel 2014, il progetto del 2007 è stato modificato perché i finanziamenti sono stati ridotti da 32 a 17 milioni euro, una cifra esorbitante per un'opera che come vederemo risolverebbe soltanto un problema, ovvero l'allagamento del nuovissimo Ospedale San Jacopo inaugurato nel 2013, costruito su un terreno di riporto degli anni '40 (durante la seconda guerra mondiale) per realizzare un campo per l'aviazione, deviando e costringendo il percorso naturale dell'Ombrone in una zona più a sud.

In questo momento il progetto si trova al Ministero dell'Ambiente per valutare se sia necessaria una nuova Valutazione di Impatto Ambientale oppure sia ritenuta valida quella ottenuta già per il progetto del 2007 che era più grande e invasivo sul territorio. Ci sono 45 giorni di tempo per fare opposizione e sarà fatta ma il supporto dei cittadini per fare leva sulle decisioni comunale sarà fondamentale.

Cosa è una cassa di espansione?

Una cassa di espansione è una zona allagabile delimitata da strutture quali argini, dighe e altre di strutture che permettano il trattenimento di una certa quantità di acqua durante una piena, al fine di non avere tracimazione e quindi inondazione di aree a rischio (zone residenziali o industriali).

Schema di una cassa di espansione detta "in derivazione", come quella pensata ai Laghi Primavera

Questo tipo di opera permette, come già detto, di raccogliere l'acqua in eccesso e rilasciarla successivamente quando le condizioni idrauliche lo permettono.

Schema di una diagramma di piena. Con la cassa di espansione in derivazione, si riduce la portata di acqua nel momento di maggior afflusso e si rilascia quando il livello dell'acqua nei fiumi ritorna sotto controllo.
Ci sono dei problemi tecnici legati alla realizzazione di un'opera come questa e sono parte delle osservazioni fatte sulla sua realizzazione nel contesto pistoiese:

  • Per far tracimare l'acqua in eccesso nella cassa di espansione è necessaria la costruzione di una briglia che permetta di creare un mini invaso dove l'acqua aumenta di livello fino a raggiungere la soglia necessaria per far tracimare l'acqua nella cassa. Questo provoca, all'interno del corso del fiume, un fenomeno di sedimentazione a monte (dove si accumula l'acqua) che in parte va a riempire il fondo della cassa di espansione, riducendone la portata) e di erosione a valle (con problemi di equilibrio idrogeologico delle acque sotterranee come vedremo già accaduto a Pistoia negli anni '60).
  • la quantità di acqua accumulata tende a infiltrarsi nel terreno e passsare sotto gli argini fino a raggiungere la superficie (che si trova a un livello più basso) nelle zone adiacenti. Questo problema può generare quello che viene detto "sifonamento", ovvero l'acqua potrebbe concentrarsi e uscire in alcune zone più "deboli" dal punto di vista di qualità dei sedimenti e causare danni sia da allagamento che danneggiamento di eventuali strutture vicine.

Problemi specifici dell'Ombrone, dei Laghi Primavera e dell'opera in questione

Ci sono inoltre dei pericoli che pare siano stati sottovalutati e che siano specifici per l'opera in questione:

L'Ombrone è un torrente e questo già ci dice che per la maggior parte dell'anno è secco e le sue piene sono appunto a carattere "torrentizio", ovvero con alta energia con un elevato carico di sedimenti trasportato dalle colline sopra Pistoia. Questi sedimenti ostruirebbero in men che non si dica il fondo della cassa e il percorso del fiume a monte della briglia per la tracimazione, diminuendone la portata; quindi senza una costosa e continua manutenzione, si aumenterebbe il rischio di esondazione e di rottura degli argini che, va ricordato, sono del tempo del Granducato e già indicati come il punto debole e rischioso di tutta l'opera: se uno degli argini dovesse cedere in un momento di piena, la zona Ovest della città (San Biagio, Vicofaro, Ponte alle Tavole, il Viale Adua in generale) sarebbe allagata e l'acqua tracimata andrebbe verso sud (verso il basso topografico) e potrebbe raggiungere l'Ospedale San Jacopo (già la zona fu alluvinata per la rottura di un argine dell'Ombrone più di un secolo fa).

La pressione data da diversi metri di acqua in più rispetto alla norma, faciliterebbero l'infiltrazione dell'acqua nel sottosuolo e potrebbero crearsi gli stessi problemi di danneggiamento dei livelli seminterrati delle abitazioni avuti a metà anni '60 quando, in occasione della costruzione dell'autostrada A11, furono dragati diversi metri di ghiaia e pietrisco dal corso dell'Ombrone; fu eliminato un filtro naturale creato dal fiume stesso nel corso del tempo geologico e il problema interessò fino a 50000 metri quadrati del centro Storico di Pistoia, distante pochi chilometri. Se a questo aggiungiamo il già citato problema di erosione del fondo del fiume a valle dello sbarramento, il problema potrebbe diventare ancora più grande di quello che si pensi. Inoltre, è bene ricordarlo, è in corso il progetto di costruzione di un parcheggio sotterraneo a San Bartolomeo detto "In Pantano", una delle zone colpite dai problemi di innalzamento della falda appena citato. Quindi un ulteriore rischio per la popolazione da cercare di evitare.

Per avere approvazione da parte della popolazione è stato detto agli abitanti della piana Pistoiese che la cassa di espansione risolverà i problemi di allagamento nelle loro zone: niente di più falso. Il livello delle acque dell'Ombrone è generalmente alto perché in quel tratto il fiume è costretto a scorrere in un letto piccolo per eventi di pena anche piccoli; quindi con la cassa di espansione il livello dell'Ombrone rimarrà alto (nel progetto si parla di un abbassamento calcolato in 11 centimetri, ovvero niente) più a lungo (per lo svuotamento successivo della cassa dopo l'evento di piena) e terrà chiuse le portelle che impediscono ai fossi minori di scaricare l'acqua in Ombrone perché si trovano a una quota più bassa; sono loro, le acque basse, il vero problema delle alluvioni nella piana.



L'Ombrone è un fiume che è alimentato dalla falda acquifera, ovvero l'acqua arriva solo se la falda acquifera si trova in superficie. Un ulteriore carico di pressione provocherebbe velocità e pressioni delle acque sotterranee molto maggiori e con possibilità di allagamenti delle zone vicine proprio per l'uscita dal sottosuolo dell'acqua in eccesso. Una cassa di espansione seria dovrebbe essere interrata e trovarsi a un livello più basso del fiume da dove riceve l'acqua in eccesso ma in questo caso è l'Ombrone che si trova a un livello più basso della campagna circostante. Quindi lo sbarramento lungo il fiume sarà molto alto e le casse non saranno interrate proprio perché la falda, quando l'Ombrone è in piena, si trova in superficie; quindi la cassa sarà sopraelevata con argini di alti 8 metri e larghi 30 metri, realizzata con terra di cattiva qualità perché presa dal Bacino della Giudea (o bacino di Gello) dove tra l'altro sembra ci furono problemi di contaminazione di cromo esavalente, un elemento altamente nocivo per la salute umana. Questo inoltre prevederà 34000 viaggi di camion fra Gello e i Laghi Primavera con tutte le conseguenze del caso sulla viabilità ordinaria.

Schema di un fiume come l'Ombrone. La linea tratteggiata rappresenta la falda acquifera che in occasione delle piogge si alza e riempe il fiume che altrimenti sarebbe in secca.

Quale potrebbe essere allora il luogo ideale per una cassa di espansione efficiente? 
Semplice, dove sorge il nuovo Ospedale San Jacopo: quello è sempre stato il luogo dove le acque dell'Ombrone si riverserebbero naturalmente (e naturalmente ci hanno costruito, tanto per farci riconoscere come bravi progettisti) oppure al Bottegone ma già molti anni addietro l'ex assessore provinciale Giovanni Romiti fece di tutto per bloccare quel progetto così vicino a casa sua e a scapito dei vivaisti (leggete questo interessante articolo che fa un'analisi precisa quanto triste di tutta la situazione)...

Come sempre vi consiglio un mio vecchio post sui problemi di alluvione della piana Pistoiese e un mio sfogo sullo stato del rischio idrogeologico in Italia e il consglio di guardare il video documentario #dissestoitalia, in attesa di avere notizie sugli ulteriori sviluppi di questa vicenda.

E speriamo di non dover dire addio a questo bellissimo luogo a pochi passi dalla città...


L'Ombrone in Primavera, molto amato dai pistoiesi...



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