venerdì 18 aprile 2014

Verde di Prato, il mantello terrestre come ornamento

E' una pietra caratteristica della Toscana, utilizzata principalmente come ornamento nell'area geografica fra Firenze e Lucca, molto costosa e quindi segno della ricchezza di chi la utilizzava per abbellire le proprie costruzioni. Ha avuto il suo momento di splendore durante il medioevo toscano quando, assieme al calcare alberese ha caratterizzato tutto il periodo detto romanico toscano fra l' XI e il XIII secolo, venendo cavata da un luogo vicino al piccolo borgo di Figline, sull'Appennino settentrionale.

un tipico esempio di utilizzo del Verde di Prato assieme al calcare Alberese per lo stile romanico toscano.
Particolare della Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas a Pistoia.
Fonte: Wikimedia.org

Tradizionalmente il Verde di Prato viene considerato un marmo ma in realtà è fatto di serpentinite, una roccia che proviene della parte più superficiale del mantello terrestre ed il suo nome è stato coniato per la somiglianza cromatica alla pelle di un serpente intorno alla metà del '500.

Esempio di serpentinite. Fonte: Wikimedia.org


Come nasce

Come già descritto nel post sulla nascita del bacino di Pistoia, Prato e Firenze, gli Appennini sono una catena montuosa formata da numerosi accavallamenti, generata dallo scontro tettonico fra Africa ed Europa iniziato circa 80 milioni di anni fa. In quel momento inizia a chiudersi quello che è chiamato Oceano ligure-piemontese e le rocce formatesi in fondo a questo oceano vengono stritolate, accavallate le une sulle altre e trasportate verso est dalla tettonica fino a sovrascorrere le rocce della cosiddetta falda toscana. Per questo motivo possiamo trovare rocce provenienti dal mantello terrestre in bella vista sulle nostre montagne; le rocce dei fondali oceanici assieme a quelle del mantello che vengono trasportate alla superficie dalla tettonica sono conosciute come ofioliti.

Schema della chiusura dell'Oceano ligure piemontese (in grigio scuro)


Dobbiamo immaginarci il fondo di questo oceano come un'apertura formatasi con la spaccatura della Pangea: la crosta terrestre si è assottigliata a tal punto che alla fine è avvenuto strappo fra i due supercontinenti Gondwana e Laurasia, lasciando che dal mantello terrestre fuoriuscissero lave basaltiche caratteristiche, chiamate "a cuscino". 




Queste lave si formano nella parte più superficiale del mantello, costituito principalmente da peridotite (una roccia fatta da due minerali principali, olivina e pirosseno) che sta sotto la crosta terrestre: quando questa si assottiglia, la pressione esercitata (chiamata litostatica) diminuisce e si arriva alla fusione parziale del mantello sottostante; la lava per uscire frattura la roccia e, visto che siamo in fondo all'oceano, permette all'acqua di entrare in profondità e a reagire chimicamente con la peridotite del mantello attraverso quella che viene chiamata alterazione idrotermale, ovvero uno scambio di elementi fra le varie componenti (in questo caso le rocce del mantello e l'acqua di mare) in un ambiente di alta temperatura e bassa pressione. La peridotite che subisce questo processo si trasforma in serpentinite ed è caratterizzata dalla presenza di serpentino, un termine che indica i minerali silicatici che si formano in queste condizioni.

Quindi queste rocce sono altamente fratturate e dentro possiamo trovare i prodotti dell'alterazione idrotermale, ovvero calcite, pirite, concentrazioni anomale di metalli pesanti e anche asbesti.

Il serpentino e il rischio per la salute

L'alterazione idrotermale fa sì che fra le varie tipologie di serpentino che si formano, ce ne sia uno che è altamente cancerogeno e pericoloso ovvero il crisotilo, un tipo di amianto (famiglia di minerali silicatici di calcio e magnesio, caratterizzati da fibre estremamente sottili da poter raggiungere facilmente gli alveoli polmonari) estremamente pericoloso se inalato. Fino a che la roccia se ne sta buona come pietra ornamentale non è pericoloso, quando invece viene manipolata in modo improprio generando polvere (penso alle zone di cava di queste pietre a scopo industriale), allora le fibre di crisotilo possono disperdersi nell'ambiente molto facilmente.


Fonte: Università di Torino


Come metalli pesanti, le serpentiniti hanno tenori di cromo e nichel alti perché molto sono affini ai minerali costituenti il mantello (le peridotiti) e la loro esposizione sia naturale che in ambiente di cava può causare la loro messa in circolo che generalmente finisce nei minerali argillosi dei suoli. Non è quindi così illogico aspettarsi valori di metalli pesanti di un certo rilievo nei suoli a valle di affioramenti di serpentiniti, magari se vi sono presenti cave.

Tuttavia questa è una materia ancora controversa e dibattuta, ancora non vi sono prove certe che la lavorazione di questa pietra sia un rischio per la salute umana, essendo l'inquinamento ambientale un campo di indagine relativamente nuovo nel settore delle Scienze della Terra e trattato in maniera consistente a livello normativo solo dagli anni '70.




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