domenica 6 aprile 2014

6 Aprile 2014, 5 anni dal terremoto de L'Aquila. Un'occasione per parlare di rischio sismico

Ripetita iuvant ci insegnano, però a volte vorremmo anche smettere di dover tornare su questo argomento che riapre ferite dolorose, nella speranza che prima o poi il rischio sismico venga considerato una realtà con la quale dovremo convivere, tenendo conto che l'Italia è un territorio particolarmente attivo perché ancora in movimento, schiacciato fra l'Africa e l'Europa. 

Schema geodinamico del Mediterraneo,
le frecce indicano le direzioni di spostamento dei continenti

Il 6 aprile 2009 alle ore 3:32, un terremoto di magnitudo locale di 5.9 (momento di 6.3) scosse la terra e il cuore di molte persone. 
Il bilancio del sisma fu di 309 morti e circa 1200 feriti, alcuni dei quali sono diventati, loro malgrado, simbolo della poca sensibilità della nostra società alle cose che non possiamo controllare e dominare, quasi non fossimo in grado di poter concepire il fatto di non poter avere tutto sotto controllo.

Purtroppo la tragedia della Casa dello Studente è rimasta negli anni il simbolo di tutto ciò: 8 ragazzi uccisi dalla negligenza e dalla superficialità nella costruzione dello stabile, dalla progettazione alla realizzazione, compresa la ristrutturazione che trasformò l'edificio da abitazione privata a struttura alberghiera.

Nel 2013 è stato istituito un premio di laurea per ricordare le vittime, grazie ai fondi raccolti attraverso un libro scritto dal giornalista Umberto Braccili, che raccoglie le testimonianze dei genitori, fratelli, sorelle, fidanzati delle vittime: "Macerie Dentro e Fuori", scaricabile gratis dal sito dell'autore.

Geologia del terremoto del 2009

La faglia di Paganica dove si è verificato
il terremoto del 6 aprile del 2009.

Dal punto di vista geologico, il terremoto è stato provocato da un rilascio di energia da parte di una faglia chiamata di Paganica, situata a pochi chilometri da L'Aquila con andamento NW-SE e si inquadra in un sistema molto più complesso che attraversa tutta l'area del Gran Sasso.

Purtroppo tutta l'area non è nuova a forti terremoti anche in epoca storica, il più intenso dei quali è stato riconosciuto come quello del 1703, ancor più potente di quello del 2009.

Epicentri del terremoto del 2009
a confronto con quello più potente del 1703.

Dopotutto il Gran Sasso è un grande blocco rigido che si sta spostando verso est, spinto dalla tettonica; la rigidità data dai calcari di cui principalmente fa parte tutto l'appennino centrale, fa sì che la crosta non si pieghi in modo duttile agli sforzi tettonici ma si fratturi, generando potenti terremoti come quello che abbiamo tristemente conosciuto. 


Schema tettonico dell'Appennino Centrale
Le linee con i triangoli neri indicano i fronti principali degli accavallamenti
L'Aquila si trova proprio in corrispondenza di questi fronti.

Ancora oggi le immagini di quella tragedia ci fanno pensare a come possiamo difenderci da eventi naturali come un terremoto e l'unica risposta che si può dare è la prevenzione.



Cosa fare in caso di terremoto

La Protezione Civile fornisce indicazioni per potersi difendere in caso di sisma:

Se ci troviamo in un luogo chiuso
  • Allontanarsi dal centro della stanza per evitare la caduta di intonaci o del solaio.
  • Allontanarsi dalle finestre per evitare di essere investiti dai vetri.
  • Cercare riparo sotto il vano di una porta che si trova lungo un muro portante.
  • Non prendere le scale interne che sono poco resistenti, se esistono utilizzare le scale antincendio esterne.
  • Non prendere l'ascensore, si può bloccare alle deformazioni dell'edificio.


Se ci troviamo in un luogo aperto

  • Allontanarsi dagli edifici, alberi, lampioni, tralicci, tutto ciò che può cadere.
  • Raggiungere spazi aperti, senza ostacoli e se ci sono, i punti di raccolta predisposti dai piani di emergenza.
  • Ogni Comune ha il proprio piano di Protezione Civile, informarsi per conoscere quali sono le aree di attesa per la popolazione.


La campagna "Io non rischio"

Ogni anno la Protezione Civile promuove una campagna di sensibilizzazione per la conoscenza e la prevenzione dai rischi naturali fra cui anche quello sismico; nei giorni del 14 e 15 giugno 2014 in 200 piazze italiane saranno presentate numerose iniziative, tutte elencate nel sito di iononrischio.it.

Con l'occasione voglio riproporre anche il web-documentario sul rischio idrogeologico "#DissestoItalia" per ricordare la necessità di un atteggiamento civile più attento agli eventi naturali che diventano sempre più frequenti, sperando che i legislatori finalmente diano un impulso diverso all'economia del paese, passando da un settore edile che non prende minimamente in considerazione tutte le problematiche riguardanti la geologia, i beni culturali e del paesaggio a favore di una economia di prevenzione, con la messa in sicurezza del territorio ed evitare che tragedie come quella de L'Aquila (e dell'Emilia, aggiungo) possano verificarsi ancora.

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