sabato 9 settembre 2017

In viaggio con Talita. Meriggiare pallido e assorto

Oggi eravamo in casa e con te in braccio ci siamo avvicinati alla finestra. Il sole del tardo pomeriggio lanciava una calda luce gialla sui tetti e sulle facciate delle case vicine; una giornata senza calura e senza umidità. E all'improvviso una brezza si è alzata e ci ha investiti in pieno. Non era né fresca, né calda; né intensa, né debole; era perfetta per abbracciarci, per avvolgerci di quel dolce calore che il sole ci stava donando. Tu guardavi fuori attraverso le fessure della persiana. Io ti guardavo per scrutare se quell'istante fosse per te piacevole o meno; tu stavi lì, impassibile, assorta nei semplici pensieri della tua età: "Chissà se ti stai rendendo conto di ciò che sta succedendo e chissà se senti anche tu questo tiepido abbraccio...", mi sono detto. Poi, ripensandoci, perché no? Dopotutto la felicità sta nelle cose semplici, nell'immediatezza di un attimo, il tempo di un respiro davanti ad una finestra, un pomeriggio, d'estate.


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