martedì 17 marzo 2015

GeoTrip #5/1: Geologia di Fuerteventura

Percorrendo le strade e i sentieri di Fuerteventura, ci si accorge in breve tempo che tutta l'isola risponde a tre momenti principali. Si possono notare un complesso di base, una fase di vulcanismo subaereo e quello che viene chiamato vulcanismo recente.

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COMPLESSO DI BASE
Troviamo quello che era il fondo oceanico di diverse decine di milioni di anni fa. Secondo diverse teorie che propongono sia una fase di espansione legata all'apertura dell'Oceano Atlantico, sia una fase di compressione legata allo scontro fra placca africana ed euroasiatica, sia un alternarsi di tutte e due le fasi, circa 70 milioni di anni fa sotto il fondo dell'oceano si formò una camera magmatica che provocò una lunga eruzione sottomarina. La tettonica ha portato in superficie quello che allora era sott'acqua, ovvero le caratteristiche colate di basalto sottomarino chiamate pillow lavas e il complesso della camera magmatica ormai solidificato, formato da gabbri e sieniti.

Complesso di base osservabile nei dintorni di Betancuria. Qui è visibile la siente.

VULCANISMO SUBAEREO
L'attività vulcanica sottomarina è continuata fino a quando, circa 20 milioni di anni fa, sono emersi i primi vulcani che sono andati a formare quella che oggi è Fuerteventura. A La Oliva si ritiene vi sia il primo vulcano che ha dato origine a tutta l'isola anche se i geologi dicono che dei tre edifici vulcanici questo (edificio del nord) sia il più recente, anticipato dall'edificio di Jandìa nel sud e ancora prima dall'edificio centrale, nel cuore di Fuerte (Betancuria e Ajuy).
Questi tre edifici vulcanici sono i maggiori artefici della costruzione dell'intera isola, attraverso l'emissione massiva di una grande quantità di materiale lavico per 10 milioni di anni. Purtroppo antichi e potenti terremoti hanno demolito gran parte di questi edifici, mettendone in luce l'interno.

L'edificio vulcanico di Jandìa, nel sud di Fuerteventura

VULCANISMO RECENTE
Dopo un periodo di relativa calma, circa 5 milioni di anni fa si hanno nuove eruzioni però a carattere puntuale. Ad esempio al nord abbiamo il Vulcano de Arena, vicino a Lajares; i vulcani Malpaìs Grande e Piccolo, fra Tuineje e Pozo Negro, lungo costa est; il vulcano di Gairìa vicino a Tiscamanita, nella zona centrale.

L'attività vulcanica recente è visibile in buona parte della costa occidentale. Alla base affiornao le colate basaltiche degli ultimi 5 milioni di anni, seppelliti da alluvioni dovuti a fenomeni erosivi e infine da depositi di spiaggia antica.

Attualmente la morfologia di Fuerteventura risente dei milioni di anni di erosione sia eolica che dovuta ai seppur scarsi giorni di pioggia (piove circa 100 mm di pioggia in un anno). Il punto più alto è il Pico de la Zarza (807 m slm), situato in quello che resta del grande edificio vulcanico di Jandìa, nel sud del paese; i rilievi più impervi si trovano nella zona centrale intorno a Betancuria, mentre nel resto dell'isola sono visibili numerose valli, larghe ma poco profonde.

Panoramica del paesaggio attuale di Fuerteventura. In lontananza il Tindaya, la montagna sacra per gli abitanti dell'isola.

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