Fra la notte e la mattina del 19 dicembre, durante lo sciame sismico che ha interessato l'area del Chianti fra Firenze e Siena da alcuni giorni, si sono verificati alcuni terremoti che hanno creato panico fra la popolazione.
San Casciano Val di Pesa, luogo dell'epicentro dei terremoti odierni. Fonte: Wikimedia.org |
Già alle 01:09 una scossa di magnitudo 3.5 ha svegliato molti abitanti nella zona della Val di Pesa ma è nella mattinata di stamani che due scosse, rispettivamente di magnitudo 3.8 e 4.1, hanno fatto decidere di far evacuare scuole ed edifici pubblici in molte zone della Toscana Settentrionale.
Il sismogramma di stamani con le tre scosse principali rilevate vicino a Lucca. Grazie al sito www.sismogrammi.com |
Assetto tettonico della zona del Chianti
Andando a rileggere il mio post sulla nascita del Bacino di Pistoia-Prato-Firenze potrete capire cosa ci sia alla base (e sotto i nostri piedi) dei terremoti odierni: questa zona di Toscana rappresenta un fronte di avanzamento della crosta terrestre dovuto alle spinte tettoniche fra l'Africa e l'Europa e precisamente un fronte di quella che è definita Falda Toscana, ovvero un corpo crostale di alcune decine di km di lato e alcuni km di spessore che si estende dal Monte Orsaro fino al Monte Cetona (nella immagine segnata con il codice CC) e si trova alle spalle dei bacini pliocenico-quaternari del Valdarno e di Pistoia-Prato-Firenze; pur non essendo una zona storicamente critica dal punto di vista sismico e rimanendo dietro al fronte di avanzamento che corrisponde al versante emiliano e marchigiano dell' Appennino Settentrionale, può accadere che in profondità il fronte possa farsi ancora sentire come è accaduto oggi. Dall'immagine sotto infatti vediamo come la zona stia subendo una spinta verso Nord da parte della placca africana (frecce rosse).
Meccanismo focale del terremoto più intenso
La scossa più forte avvertita stamani è quella delle 11:36 ora locale che ha fatto registrare una Magnitudo di 4.1. Andando a vedere i dati forniti dall'INGV si scopre che la direzione del movimento è stata quasi orizzontale e si è sviluppata su una faglia che probabilmente è posta in direzione quasi Nord-Sud (vedi le frecce rosse nella figura dello schema tettonico). Meccanicamente esistono due piani possibili di rottura per la generazione del terremoto (vedi immagine sotto); in questo caso, dato l'assetto tettonico della zona, quella indicata in rosso è quella più probabile, in attesa che venga data conferma o smentita dall'INGV.
Anche il meccanismo della scossa di magnitudo 3.8 è stata quasi identica; inoltre le coordinate geografiche di tutto lo sciame sismico indicano la stessa zona e le profondità sono simili, segno che ciò che sta avvenendo non è un fenomeno diffuso ma concentrato in una fascia di crosta terrestre ben ristretta.
Ripropongo qui sotto un riassunto sui meccanismi focali (altrimenti andate a leggere in fondo a questo post).
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