mercoledì 9 novembre 2016

Donald Trump e il riscaldamento globale

9 novembre 2016. Una data storica per il mondo intero. Il 45° Presidente degli Stati Uniti d'America è il miliardario Donald Trump. I risvolti politici ed economici saranno tutti da verificare ma quello di cui vorrei parlare in questa occasione è del rapporto del neoeletto Trump con il fenomeno del riscladamento globale.

"E' tutta una bufala"

Secondo il "Tycoon" il riscaldamento globale è una invenzione per danneggiare l'economia americana. Così esordiva su Twitter ormai quattro anni fa, facendo capire cosa ne pensava già allora.
In campagna elettorale ha promesso di stracciare gli accordi di Parigi (COP 21) per poter favorire la ripresa economica del proprio paese, anche se esiste una clausola che impedisce ad uno Stato di abbandonare gli impegni prima di 4 anni.

Come prova, Trump evidenzia come il clima si stia raffreddando ma, capirete, la situazione non è semplice da spiegare ed è in effetti legata all'attività antropica... A questo proposito consiglio due miei post al riguardo:

Scontro con la Cina

Il grande paese asiatico è uno dei maggiori detentori del debito pubblico americano. In questi anni Obama si è speso molto per raggiungere accordi di partnership per lo sviluppo di tecnologie "green", dando un nuovo impulso a livello globale nel contrasto all'inquinamento (vedi il progetto Mission Innovation). Trump ha sempre indicato la Cina come uno dei maggiori mali che bloccano lo sviluppo economico americano. La sua probabile (adesso avvenuta) elezione ha portato lo Stato asiatico ad esprimere forte preoccupazione per gli equilibri ambientali ( di conseguenza anche economici).


Più combustibili fossili

Se da una parte Trump crede nell'inutilità di investire risorse nella "bufala" del riscaldamento globale e nelle tecnologie "green", dall'altra si è impegnato a spingere per una nuova corsa ai combustibili fossili. In una dichiarazione di questa primavera, in piena campagna elettorale, ha promesso di tagliare i fondi federali destinati al settore climatico, così da poter risparmiare fino a 100 miliardi di dollari (praticamente tutto il finanziamento statale destinato a questo scopo). Gli investimenti (come dichiarato in un'altra occasione) andrebbero invece a dare un nuovo e forte impulso al settore estrattivo di carbone, gas e petrolio, anche attraverso l'utilizzo della controversa tecnologia del fracking.



A questo punto, vedremo cosa succederà. Dobbiamo comunque ricordare che una cosa è fare dichiarazioni in campagna elettorale per vincere le elezioni, un'altra è trovarsi davvero a prendere decisioni che hanno un impatto globale.

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