giovedì 27 ottobre 2016

E un terremoto a Pistoia?

In questo 2016 l'Italia centrale ha dovuto far fronte a due eventi sismici molto importanti. Le due scosse principali, la prima del 24 agosto di magnitudo 6.0 con epicentro ad Amatrice; la seconda del 26 ottobre di magnitudo 5.9 (preceduta da un'altra di magnitudo 5.4) con epicentro sui Monti Sibillini, hanno creato molta apprensione nella popolazione.
In diversi mi hanno chiesto, quindi, se anche la nostra città potesse subire, un giorno, un sisma di tali proporzioni. Da qui lo spunto per raccontare cosa dobbiamo aspettarci nella zona di Pistoia.

I terremoti storici

L'area di Pistoia è stata colpita diverse volte da terremoti più o meno distruttivi. L'intensità dei terremoti più antichi è stata stimata in base ai resoconti storici dei danni subiti dagli edifici. Pistoia risente molto anche dei terremoti generati in Lunigiana, Garfagnana e nel Mugello, che possono raggiungere intensità molto elevate.

Terremoti storici a Pistoia o nel pistoiese:
1193 - MAGNITUDO STIMATA: M 4.3
MARZO 1293 - MAGNITUDO STIMATA: M 5.6
4 OTTOBRE 1527 - MAGNITUDO STIMATA: M 5.3
17 NOVEMBRE 1904 - MAGNITUDO STIMATA: M 5.1
Terremoti storici con influenza anche su Pistoia:
07.05.1481 LUNIGIANA: M 5.6
13.06.1542 MUGELLO: M 5.9
27.10.1914 LUCCHESIA: M 5.8
29.06.1919 MUGELLO: M 6.1
07.09.1920 LUNIGIANA – GARFAGNANA:  M 6.4
(Fonte: catalogo CPTI15 dell'Ingv)

La struttura dell'Appennino settentrionale

Come già spiegato in un post sulla nascita del bacino Pistoia - Prato - Firenze, l'area toscana è caratterizzata da una tettonica di tipo estensionale, mentre il fronte che spinge verso nordest si trova oltre la catena appenninica.



Il fronte di spinta dell'Europa contro l'Africa, in questi milioni di anni si è spostato da Ovest verso Est e nei luoghi dove prima ha compresso le rocce accavallando le une sulle altre, adesso abbiamo delle depressioni dovute alla distensione che si è generata dopo il suo passaggio...

Le zone sismogenetiche

Il territorio italiano è stato suddiviso in zone cosiddette "sismogenetiche" (dette ZS), definite da limiti rappresentati utilizzando informazioni tettoniche o geologico - strutturali. Per ogni ZS è stato determinato il meccanismo di fagliazione prevalente. Per meccanismo prevalente si intende quello che ha la massima probabilità di caratterizzare i futuri terremoti significativi. Nel nostro territorio abbiamo 42 zone-sorgente e sono identificate con un numero, da 901 a 936, o con una lettera, da A a F.
La Provincia di Pistoia si trova a cavallo fra due ZS, la 915 e la 916.

ZS 915
Questa zona è caratterizzata da terremoti di elevata intensità (comprende le aree della Lunigiana, Garfagnana e del Mugello) e molto superficiali, caratterizzati da una tettonica estensionale, in continuità con le strutture presenti nelle zone più meridionali.
ZS 916
Questa zona è caratterizzata da terremoti di magnitudo inferiore alla precedente ma più frequenti e generati da strutture in distensione.

La magnitudo massima attesa per ogni ZS è stimata in base agli eventi storici ed a tutti i dati rilevati nel tempo (l'INGV è stato istituito nel 1999 ed ha riunito i maggiori centri specializzati nella geofisica e vulcanologia: l'Istituto Nazionale di Geofisica; l'Osservatorio Vesuviano; l'Istituto Internazionale di Vulcanologia; l'Istituto di Geochimica dei Fluidi; l'Istituto per la Ricerca sul Rischio Sismico). 

Il rischio

Calcolare il rischio sismico non è semplice, poiché è funzione di diversi fattori quali:
la pericolosità, ovvero probabilità che un evento con intensità nota si verifichi in una determinata area ed entro un certo intervallo di tempo;
la vulnerabilità, che è il grado di perdita prodotto su uno o un insieme di elementi esposti all'evento;
l'esposizione, che indica il valore degli elementi esposti al rischio e può essere espresso o dal numero di presenze umane o dal valore delle risorse naturali ed economiche presenti sul territorio.

A questo bisogna considerare che ogni abitazione risponde diversamente in occasione di un terremoto. Questo dipende dalla tecnologia di costruzione, il sottosuolo di fondazione, la qualità della manutenzione. Per questi motivi ultimamente si sta parlando del cosiddetto "fascicolo del fabbricato" (vedi il focus a fine articolo). 


E a Pistoia?

Sicuramente un edificio costruito o aggiornato alle più recenti normative ha un rischio minore, poiché la sua vulnerabilità è minore. La nostra città però è caratterizzata da numerosi edifici costruiti in epoche senza alcuna norma antisismica: dai palazzi storici in blocchi di pietra arenaria alle abitazioni costruite con semplici "sassi di fiume"; per non parlare di tutta l'edificazione "selvaggia" del dopoguerra. In occasione di un eventuale terremoto di elevata magnitudo, quindi, è lecito pensare che la comunità si troverebbe davanti  uno scenario di emergenza molto difficile da affrontare.
Non esistono studi scientifici al riguardo, anche se un articolo de L'Espresso riporta una stima di più di 4000 morti a cui però non mi sento di dare attendibilità, in mancanza di fonti specifiche.


Il Fascicolo del Fabbricato

E' stato istituito in Italia dalla delibera del 4/11/1999 del Comune di Roma, adesso è in attesa che venga reso obbligatorio in tutta Italia. Si tratta di un archivio anagrafico, aggiornato periodicamente, che contiene i seguenti dati:

1. Planimetrie e grafici che con evidenziate le modifiche di interesse strutturale
2. Le caratteristiche del sottosuolo 
3. La tipologia delle strutture di fondazione
4. La tipologia delle strutture in elevazione
5. L'eventuale presenza di fessure o lesioni 
6. La rispondenza a norma degli impianti (in particolare il rischio incendi)
7. Giudizio sintetico (diagnosi) circa il livello di degrado.

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