giovedì 21 maggio 2015

Verso la conferenza sul clima di Parigi 2015

Il 22 giugno 2015 a Roma si terranno gli Stati generali sui cambiamenti climatici e la difesa del territorio in Italia.



Sindacati, associazioni di industriali, ambientalisti, agricoltura, ricerca e tutto il mondo delle imprese coinvolto su questo tema, discuteranno delle proposte, contributi e la definizione dell'agenda che verrà presentata entro la fine dell'anno a Parigi, in occasione della 21ª Conferenza delle Parti (COP) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).

L' Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha diffuso poche settimane fa una serie di dati che mostra come nel 2014 a fronte di uno stallo delle emissioni nel settore energetico si è verificato un aumento di PIL a livello globale. In Europa le emissioni sono diminuite del 19% tra il 1990 e il 2013, mentre nello stesso periodo il PIL è cresciuto del 45% (CE, 2015 ). Questo dimostra come la riduzione delle emissioni nocive possa essere un fattore che favorisce la crescita economica. E' già previsto che i paesi dell'Unione Europea (UE) riducano entro il 2030 le proprie emissioni di gas serra del 40% rispetto ai livelli del 1990. 

L'Unione Europea ha valutato che investendo 1 euro oggi per la protezione dalle inondazioni, se ne risparmieranno 6 nel futuro (EC, 2013). 
Tutto questo però si scontra con quello che succede in Italia, dove si preferisce non investire 1 euro ma aspettare che avvenga il disastro, così le aziende vincitrici degli appalti per i ripristini ne guadagneranno 7. (vedi mio post dopo l'ultima alluvione di Genova)

Eppure è risaputo che al momento attuale, il settore lavorativo che promette il maggior sviluppo economico (che si traduce in maggior occupazione) è proprio il settore "green", ovvero lo sviluppo di tecnologie per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, sistemi di salvaguardia dal rischio di inquinamento dei terreni e delle falde acquifere, opere ingegneristiche per la messa in sicurezza del territorio e altro ancora.

Nel sito governativo #ItaliaSicura sono disponibili i contributi dei soggetti che parteciperanno a questa iniziativa.




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