Come quelli che possono (e con un pensiero di solidarietà per tutti quelli che non possono), mi concedo un periodo di ferie e, alzata la schiena dai libri di geologia come scienza, mi lascerò accompagnare da un libro in cui la geologia fa da background in un racconto molto personale ed intimo.
Un libro in cui, come un geologo osserva la Terra in profondità e dà un senso ad ogni singolo strato, l'autore ricorda il padre in tanti capitoli quanti sono stati gli anni della sua vita attraverso i suoi occhi di figlio, ricordi comunque slegati cronologicamente ma che testimoniano il suo passato, la sua storia precedente: senza un prima non ci sarebbe un dopo e il libro prende vita dopo la morte del genitore, magari per comprendere più a fondo anche se stessi, che dopo di lui ci siamo noi, che ne portiamo i caratteri e li riproponiamo alle generazioni future.
Nelle Scienze della Terra il trasmettere i caratteri dai genitori ai figli, i cicli di morte e nascita degli organismi tramite lo scambio di energia e di chimica, gli eventi del passato che si ripercuotono sul presente e il ritorno sistematico di certi fenomeni, sono ben conosciuti e metaforicamente li possiamo rivedere in questo racconto.